Dr RAIMONDO LACCHIN “Chirurgo GLUCOR”
MIO PAPA’
Dr RAIMONDO LACCHIN “chirurgo GLUCOR”
29 ottobre 1919 - 3 ottobre 2009
Medico Neurologo Fisiopatologo Psichiatra Psicoanalista
Figlio di famiglia molto benestante era studente di medicina e chirurgia presso l’ateneo Bolognesequando ha lasciato gli studi per andare a fare il Partigiano con un manipolo di giovani-giovanissimi patrioti ricchi di ideali nell’intento di liberare il nostro Paese dal Nazifascismo, riuscendoci.
Queste sue scelte peraltro gli si sono rivoltate contro discriminandolo nei concorsi per la carriera nel suo percorso lavorativo e personale famigliare (i due fratelli imboscati hanno poi fatto in modo venisse diseredato in quanto distante dal loro pensiero politico e familiare -mio nonno allora era Podestà di Polcenigo).
Nella primavera del 1944 ha scritto:
“Fui sbattuto dalle acque tranquille degli ozi del privato nei
gorghi dell’impetuoso fiume collettivo della storia, costretto ad operare scelte e ad inventarmi vie di cui non avevo maestri e delle quali dovetti assumermi
la responsabilità piena, sia in caso di salvezza ma anche di dannazione”.
“Quando considero questo meraviglioso moto di popolo, questo volontario accorrere di gente umile fino a quel giorno inerme e pacifica che in una improvvisa illuminazione sentì che era giunto il momento di darsi alla macchia, di prendere il fucile, di ritrovarsi per combattere contro il terrore nazifascista, mi vien fatto di pensare a certi
inesplicabili ritmi della vita cosmica, ai segreti comandi che regolano i fenomeni collettivi, come le gemme degli alberi che spuntano lo stesso giorno, come le rondini di un continente che lo stesso giorno si accorgono che è giunta l’ora di mettersi in viaggio.
Era giunta l’ora di resistere, era giunta l’ora di essere uomini, di morire da uomini per vivere da uomini”.
“E il Chirurgo tanto furbo che sulla neve ha riparato ed i tedeschi ha fregato”, così lo cantavano i suoi combattenti per la sua caratteristica di stratega, ha fatto della Resistenza una scuola di vita mettendo in atto i valori etici e morali che lo hanno sempre contraddistinto in tutto il suo operato di UOMO,MEDICO e PADRE.
La speranza era allora di avere un unico vessillo chein alto sventolasse, che fosse “Emblema d’amor di tutti i popoli combattenti sul fronte liberator”.
Nel dopoguerra ha ripreso con tenacia e determinazione gli studi laureandosi e conseguendopiù specialità nell’ambito della Neurologia.
UOMO COLTO FORTE CORAGGIOSO TENACE
PADRE AFFETTUOSO
UN UOMO che ha partecipato attivamente alla storia importante del nostro Paese,
UN UOMO con solidi principi maturati già in giovane età, aveva poco più di vent’anni quando parlava di ideali quali
Giustizia
Libertà
Uguaglianza
Coscienza
Onesta
Responsabile.
…e quando diceva uguaglianza sottolineava “UGUAGLIANZA che NON E’ OMOGENEITA’ è uguaglianza di diritti e di doveri…”
Sempre positivo, propositivo, attivo e comunicativo con tutti.
Credeva nei giovani in cui vedeva il suo futuro, giovani ai quali è sempre stato vicino,
il suo motto era “Educare per educarci ed educarci per educare”.
Entusiasta ed ottimista sempre, dotato di una grande carica
di umanità mi ha lasciato queste grandi eredità.
Uomini come lui, resteranno nella storia migliore del nostro Paese, non moriranno mai.
sua figlia Teresa
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